Nonostante il mercato del cloud in Italia mostri tassi di
crescita a doppia cifra, non sono poche le aziende
che guardano ancora con diffidenza ai nuovi servizi
della cosiddetta “nuvola”.
Persistono infatti ancora molti preconcetti e falsi miti
che ostacolano la velocità di adozione del cloud. Ecco
i principali secondo Verizon.
1. Il cloud non è sicuro
Questa è probabilmente l’argomentazione più ricorrente in tutte le conversazioni sul cloud ed è una preoccupazione legittima poiché parliamo di dati sensibili e della reputazione dell'azienda . Tuttavia, il cloud può essere sicuro come, e in molti casi anche di più, di un ambiente IT realizzato in casa.
In aggiunta ai firewall tradizionali, i cloud provider adottano infatti un approccio alla sicurezza a più livelli: iniziando dalla sicurezza fisica, come ad esempio le rigorose procedure di controllo degli accessi e i sofisticati sistemi di sorveglianza, cui si aggiunge la sicurezza logica con la separazione di rete e, per finire, contesti firewall separati per ogni ambiente gestito dall'utente. Inoltre, l'utilizzo di sistemi all’avanguardia di intrusion detection aiuta a proteggere la piattaforma cloud da eventuali ospiti indesiderati. Una maggiore sicurezza si può ottenere anche cifrando i dati memorizzati nel cloud e intensificando i controlli di accesso aziendale e di all’ambiente cloud dell'azienda.
2. Il cloud è costoso
Un grande vantaggio del cloud computing è l’ampia varietà di soluzioni disponibili. Esistono infatti soluzioni cloud per ogni esigenza e per ogni budget: tutto dipende da prestazioni e disponibilità, sostenute da SLA significativi e completi, con sanzioni in caso di violazioni.
3. Non è possibile tornare indietro
La migrazione dei dati, anche nel mondo IT tradizionale, è uno dei più grandi fardelli quando si adotta una nuova piattaforma tecnologica. Molti sono convinti che una volta migrati i dati verso un ambiente cloud, sarà impossibile averli indietro o che non potranno mai tornare in un formato utilizzabile. Nella scelta del cloud provider, le aziende devono prestare particolare attenzione a quali practice saranno seguite e se gli standard di settore saranno rispettati. Il cloud provider deve garantire la possibilità di utilizzare API aperte, l’importazione ed esportazione di macchine virtuali e l'integrazione senza soluzione di continuità con reti e cloud privati.
4. Si perdono gli investimenti già effettuati
Questa è una convinzione molto diffusa tra le aziende che negli anni hanno investito in data center e hardware dedicato. In molti casi, un ambiente cloud integra le infrastrutture esistenti fornendo l'agilità e la flessibilità che servono alle aziende, aiutandole a evitare sovra-investimenti in piattaforme interne. E’ importante trovare un cloud provider che aiuti a definire una strategia cloud che utilizzi ciò che già esiste nel data center aziendale e che, al tempo stesso, possa garantire un percorso di crescita per il futuro, sfruttando ambienti cloud.
In conclusione, i miti sono spesso il risultato d’informazioni errate o conclusioni logiche da ipotesi errate.
L'approccio migliore per l'adozione del cloud è dunque sapere cosa serve e cosa si desidera e chiedere ai cloud provider come possono soddisfare al meglio queste esigenze.
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