Due indagini di BCG a livello mondiale e di Ipsos-Mori a livello nazionale, citate al convegno "Digitali per Crescere" di Assolombarda e Microsoft dimpostrano il crescente interesse dell PMI italiane per il cloud computing.
Dalle indagini emerge che è interessato al cloud il 53% delle aziende italiane, contro il 33% di media europea
La potenziale crescita legata all'adozione di nuove tecnologie nel mondo PMI è stimata in un fatturato di 770 miliardi di dollari e 6,2 milioni di posti di lavoro. A riprova di questo, dal 2010 al 2012 le PMI che hanno adottato strumenti IT moderni sono riuscite ad aumentare il proprio fatturato di 15 punti percentuali più rapidamente e hanno creato il doppio dei posti di lavoro rispetto alle altre.
Gli strumenti più apprezzati del cloud sono i servizi di e-mail, collaborazione, condivisione di documenti e archiviazione indipendente da un luogo fisso.
Un dato, quest'ultimo, a tutti gli effetti in totale controtendenza con quanto emerge spesso dal panorama italiano, sia a livello di offerta sia di domanda.
"Pensare che i dati siano più al sicuro nel proprio server è ormai un pregiudizio - sostiene Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia -. La grande azienda specializzata può garantire competenze e strutture impensabili per una PMI. Anche privacy e sicurezza sono ormai garantite dai provider attraverso condizioni molto chiare"
I fatti sembrano infatti indicare chiaramente una tendenza ormai avviata, non senza una certa sorpresa, con l'Italia alla testa del gruppo.