Sartorie Digitali, la realtà specializzata nella formazione su misura per quanto riguarda il mondo digital e non solo, torna con un nuovo workshop gratuito intitolato: “Dalla PEC alla REM”.
Due termini che sicuramente hai già sentito nominare, spesso confusi tra loro e collegati insieme per tutto ciò che riguarda la posta elettronica certificata.
Capiamo insieme il motivo di questi fraintendimenti e quali sono i cambiamenti in arrivo nel 2024.
Quasi nessuna PECca
La PEC (Posta Elettronica Certificata), è il sistema che consente di inviare email con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, come stabilito dalla normativa (DPR 11 Febbraio 2005 n. 68).
È stata una vera e propria rivoluzione nella digitalizzazione in Italia.
Infatti, l'obbligatorietà di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata per quanto riguarda le aziende, i liberi professionisti e gli iscritti agli Albi professionali ha fatto in modo che anche le persone meno pratiche nell'informatica compissero i necessari aggiornamenti per accedere allo strumento.
Questo ha spianato la strada a processi come lo SPID, consentendo alla burocrazia italiana di svecchiare e diventare più semplice, intuitiva e pratica.
I vantaggi
Vediamo quali sono i vantaggi principali e come può semplificare la vita di un cittadino:
- Si può avere rapporti diretti con la Pubblica Amministrazione
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- Si possono inviare disdette di utenze varie (uso più popolare)
- Si può sostituire a tutti gli effetti la raccomandata con ricevuta di ritorno ogni volta che si deve inviare una comunicazione con certezza di recapito e ricezione
- Niente più file in posta, ma solo un click
Un'esclusiva italiana
La PEC è un'invenzione italiana e come tale è valida solo sul nostro territorio nazionale.
Per ottenerla ci si deve rivolgere a specifici provider che forniscono questo servizio e pagare una quota annuale o pluriennale per l'attivazione e il mantenimento della casella.
Per il resto funziona come una normale mail con le stesse opzioni di utilizzo.
Inviando una PEC, si riceve dopo pochi secondi una mail di conferma di accettazione quando il server del destinatario riceve il messaggio e poi una seconda mail di consegna quando viene correttamente recapitato e ricevuto.
Questi due messaggi contengono, in forma cifrata, tutte le informazioni utili a rintracciare in maniera precisa il percorso del file dal dispositivo di partenza al dispositivo di arrivo, per cui la valenza legale è data dalla certezza inequivocabile e non alterabile di questo percorso.
Altri strumenti che si affiancano alla PEC sono la firma e la certificazione elettronica.
Se vuoi conoscere nel dettaglio la validità della firma digitale e come funziona, ne parliamo meglio in questo articolo.
Riprendendo il discorso, questo processo avviene solo in Italia, pertanto la PEC, se mandata all’estero, diventa una normalissima mail perdendo tutte le sue peculiarità.
Quindi era solo questione di tempo che l’Europa prendesse spunto dal nostro strumento e lo rendesse più “universale”.
E qui entra in gioco proprio la REM, con arrivo ufficiale previsto intorno all’inizio dell’anno 2024.
Si REMa verso l’Europa
La REM (Registered Electronic Mail), chiamata anche come la PEC europea, è iniziata a farsi sentire dal 2018, quando sembrava che l'Unione Europea avesse seriamente iniziato a pensare al progetto.
Tra una cosa e l’altra siamo arrivati al 2023 senza ancora niente di definito, ma con un passo avanti importante.
È giunta infatti la notizia che il Regolamento eIDAS (l'insieme di norme europee che dal 2014 si occupa delle identità digitali e tutto quanto di correlato) ha promosso i SERC (servizi elettronici di recapito certificato) a servizi trusted, ovvero fidati.
L'intento è quello di porre le basi di una piattaforma in cui le future PEC europee potranno attraversare i confini dei rispettivi stati per mantenere intatto il loro valore di certificazione e probatorio.
Il protocollo REM aderisce allo standard ETSI EN 319 532-4, che definisce gli elementi che vanno a comporre un'interfaccia condivisa che consenta il dialogo sicuro tra i provider di servizi di recapito qualificato.
Ma quali sono le differenze tra PEC e REM?
La prima differenza tra PEC e REM, la più rilevante, è quella che vede la REM raggiungere e rispettare lo standard europeo aggiungendo ai principi della PEC quello di resistenza ai crimini informatici.
Considerato l’aumento e la maggiore sofisticatezza di attacchi hacker e violazioni informatiche si tratta, a questo punto, di un passaggio necessario per garantire una maggiore sicurezza delle comunicazioni ufficiali e con valenza legale dei cittadini europei.
Ci sono molte altre differenze tecniche e operative, ma te ne parleremo meglio durante il nostro workshop di Sartorie Digitali.
Come gestire il cambiamento e le REM?
Avere in mano uno strumento di questo tipo è importante quanto fondamentale saperlo gestire in maniera ottimale, pratica e funzionale.
Esistono diversi tipi di software capaci di sopperire a queste mancanze riuscendo a dare anche un aiuto concreto a livello di tempistiche.
Non resta quindi che venirci a trovare per approfondire meglio l’argomento e parlarne con dei professionisti del settore, in questo caso abbiamo l’onore di avere con noi Stefano Gibin e Cristina Laera: account manager e key account manager presso la realtà Enerj.
Per iscriverti al workshop gratuito di Sartorie Digitali, compila il form qui.
Si terrà mercoledì 14 giugno dalle 9.30 alle 12.30 nella nostra sede in via Saronno 165 a Caronno Pertusella (VA).
Ti aspettiamo!